Poteva andare molto peggio, questo è certo: qualunque soggetto con connotazione politica fosse stato eletto con una maggioranza relativa di destra, avrebbe rappresentato una tragedia (da Casellati a Casini… incredibile che qualcuno a sinistra potesse veramente accettare di eleggere un soggetto con un curriculum simile! In Italia abbiamo la memoria troppo corta!). Eleggere Draghi avrebbe significato incoronarlo imperatore per sette anni e, francamente, mi pare che, già ora, abbia un peso eccessivo. Non mi sarebbe dispiaciuta questa Belloni anche se, il fatto che fosse a capo dei servizi segreti (considerando il ruolo che questi hanno storicamente avuto in Italia), inquietava un po’ anche me.
Tutto bene quel che finisce bene? Non del tutto, perché, come sapete, sono sempre il bastian contrario, fuori dal coro, in direzione ostinata e contraria, distante dallo “spirito del tempo”. Non sono del tutto soddisfatto per l’elezione di Sergio Mattarella (che ricordo fu scelto da Renzi) per due ragioni.
- Mattarella, classe 1941, finirebbe il suo mandato a 88 anni. Ovviamente gli auguriamo salute e lunga vita, ma potrebbe, ad un certo punto, non avere più le energie per portare avanti il suo mandato e dover lasciare come fece Napolitano. Ed allora, il nuovo presidente sarà presumibilmente eletto da prossimo Parlamento e non vedo alcuna possibilità che il prossimo Parlamento non sia in grandissima maggioranza di destra (non destra moderata, destra destra!) Corriamo quindi un gravissimo rischio”
- Essendo bastian contrario e fuori del coro, dico che non sono del tutto soddisfatto del modo in cui il presidente uscente (e rientrante) ha interpretato il suo ruolo. Io vedo il ruolo di Capo dello Stato come l’ultimo argine che deve fare la guardia affinché le istituzioni non cadano in amano a pessimi soggetti, personalità che non hanno i requisiti morali e democratici per gestire le nostre istituzioni (il mio preferito fu Scalfaro), evitare forzature e pulsioni antidemocratiche… non certo entrare nel merito delle scelte politiche. Ci sono almeno due circostanze che mi hanno lasciato molto perplesso. Innanzi tutto quando il nostro presidente ha stoppato la nomina di Savona a ministro. Senza minimamente difendere il soggetto in questione o il governo di cui faceva parte (pessimo), mi ha fatto cascare le braccia la motivazione con cui ha bocciato quel nome: tutelare i mercati! Il ruolo del Capo dello Stato è di tutelare i mercati??? In secondo luogo, ho fortemente criticato la scelta di affidare l’incarico a Draghi! Il Capo dello Stato deve nominare il Presidente del Consiglio sulla base delle indicazioni dei gruppi parlamentari durante le consultazioni. Ora, mi risulta (ma magari posso sbagliare) che nessun gruppo parlamentare (tranne forse IV) avesse fatto il nome del banchiere (ex di Goldman Sachs). Si è trattato di una notevole forzatura che ha rappresentato una sorta di inversione dei ruoli: il PdR dovrebbe nominare il capo del governo sulla base delle indicazioni della maggioranza, mentre qui si è nominato il governo che ha creato, attorno a sé, una maggioranza (pessima) nei gruppi parlamentari. In entrambi i casi, mi pare che il Capo dello Stato abbia agito sotto l’impulso non delle indicazioni del parlamento, ma di uno “spirito del tempo”, per così dire, forse orientato alla tutela del sistema economico.
Ciò detto, ripeto che poteva andare molto peggio (ad esempio Casino o Casellati), quindi, alla fine, tutto è bene quel che finisce bene.
Evitando di entrare nel merito di come si è arrivati a questo risultato (certamente abbiamo vissuto una settimana scoppiettante), concludo invitando il sistema mediatico a smettere di delegittimare la politica in quanto tale, magari per rafforzare il ruolo della tecnocrazia e degli interessi (economici) che ci stanno dietro.
Cionondimeno, permettetemi di salutare il direttore Enrico Mentana che mi ha fatto passare una bellissima settimana ad ascoltare senza sosta le sue maratone (temo di essere diventato dipendente… ). 😉
Riccardo Tassone